Baby squillo e Marito della Mussolini, lo sdegno di Catone

<[D]iversisque duobus vitiis, avaritia et luxuria, civitatem laborare, quae pestes omnia magna imperia everterunt.>


<La città è travagliata da questi due vizi: l'avarizia e la lussuria, e queste pesti hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.>

Catone il Censore (citato in Tito Livio, XXXIV, 4)

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