Come leggere il Calendario Romano?

Questo visibile qui sopra è una parte dei Fasti Prenestini visibili al Museo Nazionale Romano, sono datati tra l'introduzione del Calendario Giuliano (di cui articolo il 7 febbraio 2016) ed il 22 ev, e rappresenta in modo frammentario i mesi da Gennaio ad Aprile, e Dicembre.
Il computo romano era profondamente diverso dal nostro, e di seguito cercheremo di capire in che modo leggerlo, seguiamo l'ordine di esposizione del calendario stesso:

Nundinale
La prima lettera che appare è il "ciclo nundinale", cioè l'equivalente della nostra settimana, in una sequenza di 8 giorni.

Il nome viene da "nove" perché, come già detto negli articoli sul Calendario Romano, i romani usavano un computo inclusivo, cioè contando anche gli estremi, e perciò da 1 a 8 per loro sono 9 giorni, e non 8 come per noi.
Il ciclo nundinale era ordinato secondo una sequenza di lettere dalla A alla H, e conteneva un giorno di mercato.

A fine anno si ricominciava il computo delle nundine da capo.
Il giorno di mercato inoltre ogni anno avevano una lettera differente in quanto cadeva l'ottavo giorno dopo l'ultimo mercato, e poiché l'anno non è divisibile per 8, la lettera ogni anno era diversa.

per esempio:
anno "x" giorno di mercato: H

25 dicembre G

26 dicembre H (giorno di mercato)

27 dicembre A
[...]

30 dicembre D
31 dicembre E
1 gennaio (dovrebbe essere F invece è) A
2 gennaio (dovrebbe essere G invece è)

3 gennaio (dovrebbe essere H giorno di mercato, invece è) C (giorno di mercato per tutto il nuovo anno, ovvero l'8° giorno dall'ultimo di mercato)


Poiché il giorno di mercato non poteva essere a capodanno, e nel resto dell'anno non doveva cadere alle none, il Pontefice Massimo doveva adeguare il mercedonius per evitare queste eventualità, maggiori informazioni su questo: Calendario Romano: Numa.

 

Giorni mancanti

Come vedremo i romani non contavano i giorni del mese in modo sequenziale come noi oggi, essi avevano 3 feste fisse Kalenae Nonae Idus e contavano i giorni mancanti a queste.

Per cui troviamo:

a.d. (ante diem = giorni prima) + numero romano festa di riferimento

 

Per esempio:

1 Gennaio = Kalendis Ianuaris (abbreviato in K∙IAN)

2 Gennaio = ante diem IV Nonae Ianuaris (abbreviato a.d. IV Non I)

3 Gennaio = a.d. III Non I

4 Gennaio = pride Nonis (= il giorno prima delle None; abbreviato pr Non I)

5 Gennaio = Nonis Ianuarius (abbreviato NON∙IAN)

 

A volte come nel caso della foto troviamo soltanto il numero romano e l'abbreviazione "pr" per il giorno precedente, senza altre specifiche.

Le Idi sono abbreviate come IDUS oppure secondo la forma arcaica eidus con EID (come nel caso della foto).

 

Feste principali
A volte prima della qualità del giorno appare una scritta (come quella per Kal Non Eid) che rappresenta le festività più importanti, in foto troviamo ad esempio AGON (Agonalia) e KARM (Carmentalia)

 

Qualità dei giorni
I romani davano un valore qualitativo oltre che quantitativo ai giorni, per cui:

  • F (dies) fastus = giorni in cui è ammessa l'attività giuridica dei magistrati i quali potevano pronunciare le formule giuridiche, poteva cioè fari (parlare, pronunciare sentenze);
  • (dies) nefastus = giorno in cui per motivi religiosi i magistrati non potevano rendere giustizia;
  • (dies) comitialis = giorni in cui si potevano convocare le assemblee (comitia) del popolo, ed il magistrato poteva amministrare giustizia;
  • EN (dies) endotercisus = termine arcaico che indica il giorni divisi (intercisi) in un periodo fasto ed uno nefasto, in questi giorni i sacrifici cruenti prevedevano l'immolazione la mattina, mentre le interiora erano offerte la sera, la parte media del giorno per cui era fasta, mentre la mattina e la sera erano nefasti;
  • FP = di dubbia interpretazione, si è ipotizzato fosse dies fastus principio, ovvero giorno fasto nella prima parte di esso
  • NP = di ancor più dubbia interpretazione, vi sono 52 giorni indicati con questa qualità, sono tutte feste pubbliche, interpretato come il contrario della precedente ovvero dies nefastus prior / parte / principio ; oppure come dies nefastus hilaris ovvero se generalmente i giorni nefasti lo erano perché accaduto qualcosa di triste, questi erano interdetti all'attività dei magistrati in quanto giorni gioiosi. Vi furono altri tentativi d'interpretazione, ma la questione è ancora dibattuta. 

 

 

Tutte le informazioni sono state essenzialmente estrapolate dal mitico e sempiterno:

dizionario "IL" Castiglioni Mariotti

 

 

Emanuele Viotti

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Commenti: 2
  • #1

    Martina (mercoledì, 03 febbraio 2016)

    Sempre molto interessante

  • #2

    carolina (martedì, 08 marzo 2016 21:10)

    Bellissimo blog con articoli veramente interessanti, complimenti :-)